Vivre a l’oblique, incontro con Claude Parent

Claude Parent (26 febbraio 1923, Neuilly-sur-Seine, Francia – 27 febbraio 2016, Neuilly-sur-Seine, Francia)

opere e progetti presentati allo Studio Farnese nel maggio 1972.

Nato nel 1923 a Neully-sur-Seine, studia matematica, disegno e scultura, si interessa al restauro di monumenti, viaggia, e solo a trent’anni decide di intraprendere una carriera professionale. nel 1954 lavora presso l’atelier di Le Corbusier, si si ritira dopo pochi mesi nn sopportando lo spirito cartesiano del maestro. Opta per collaborazioni più esotiche: si associa infatti con lo scultore André Bloc per il disegno di alcune residenza, poi col giovane Paul Virilio, suo partner anche nel gruppo “Architeture Principe”. Si moltiplicano allora i progetti di megastrutture urbane, nelle quali colossali nuclei dove piani obliqui si intrecciano in rigorosi orditi.

“Vivre à l’oblique” è il programma-manifesto di Claude Parent. Tesi incisiva, elementare, volutamente semplicistica, l’affollamento degli edifici di media altezza sulle aree urbanizzate paralizza il traffico. Occorre quindi rifondare volumi abitati e circolazione scartando sia lo sviluppo orizzontale che quello verticale a favore di struttture oblique.

L’attività di Claude Parent non si fermo alla teoria dell’obliquo, ma gli edifici realizzati dimostrano una carica utopica che non solo contesta ma sa graffiare la realtà contemporanea mostrando un parametro alternativo.

estratto di Bruno Zevi pubblicato su L’Espresso il 21 maggio 1972.

 

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Photo: © Christian Schaulin

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