Maria Carlotta Varrenti, classe ’87, romana, avvocato e pittrice autodidatta.

I suoi primi passi nel mondo dell’arte li ha compiuti che era solo una bambina, grazie alla sua insegnante di arti plastiche che le ha mostrato i segreti delle tecniche artistiche e l’ha fatta innamorare di Egon Schiele. Quegli insegnamenti li ha portati nell’anima, mentre studiava Legge e continuava a spiare le linee di Kokoschka, Klimt, Schiele, Klein, Klee. Dopo diversi anni, ha ripreso tra le dita matite e pennelli per esprimere le sue emozioni.
“L’arte oggi per me rappresenta una via di fuga, una strada abbandonata che si è riaperta quando ho avuto più coraggio. Penso sempre che Kandinsky si volse all’arte dopo essersi laureato in Legge; e che quindi non è mai troppo tardi, senza la pretesa di essere Kandinsky ovviamente!”
Varrenti ama i colori densi, intensi e brillanti, che adotta per delineare i profili di paesaggi lontani, giardini rigogliosi, pennuti esotici e farfalle dalle ali multicolore.

testo a cura di Giulia Vincenzi